giovedì 6 giugno 2019

Le piante possono interagire con l'uomo? ce ne parla Marco Damele, l’agricoltore che fa suonare la cipolla egiziana



Marco Damele, l’agricoltore che fa suonare la cipolla egiziana ci insegna a tutelare la biodiversità. Le piante possono interagire con l'uomo? Riescono a comunicare con il mondo esterno? Sono in grado di emettere suoni?
Sappiamo da sempre che i vegetali sono sensibili alle sollecitazioni: ogni variazione della luce, ad esempio, oppure un movimento d'aria, un pericolo o una forma di difesa da attacchi esterni possono influire sul loro equilibrio interiore modificando il proprio stato. L'odore che trasmette un fiore o una pianta, riesce a comunicare con noi uno stimolo olfattivo, la contrazione delle foglie ad uno stimolo tattile esterno, come nel caso della Mimosa pudica risponde in maniera esplicita a queste domande. In questi anni, grazie alla collaborazione con la dottoressa Irina Reydes, abbiamo conosciuto da vicino la storia e l'origine della cipolla egiziana ligure, ne abbiamo osservato la crescita e la coltivazione nelle più svariate condizioni climatiche ed agronomiche. Abbiamo cucinato, assaggiato e promosso la biodiversità attraverso il gusto e una sana alimentazione legata al territorio; ora l'inizio di un progetto ambizioso: ascoltare quello che il bulbo ci comunica e vuole raccontarci con il proprio suono.
L'uomo grazie alla tecnologia è in grado di interagire con il mondo verde e riuscire ad ascoltare quello che le piante trasmettono. Certamente le piante non pensano e tantomeno parlano. Ma con la stessa certezza possono produrre dei suoni: tramite ad esempio dei sensori posizionati sulle foglie, sui fiori o sui tronchi è possibile grazie a dei software specifici, convertire le variazioni elettriche delle piante in note musicali, ascoltando un vero e proprio concerto di suoni, ritmi e melodie dolci e raffinate intimamente legate al mondo naturale. "Plants Play", il dispositivo che utilizzeremo per far suonare e ascoltare la cipolla egiziana ligure nasce da una geniale idea di Edoardo Taori e Federica Zizzari per dare la possibilità a più persone possibili di vivere l’esperienza della musica delle piante in maniera semplice ed intuitiva. Alcune delle loro testimonianze sono raccontate nel libro dal titolo “Viaggiando nel canto degli Alberi” che parla del viaggio nell’India del nord e nel Nepal alla ricerca degli alberi ritenuti sacri dalle popolazioni di quei luoghi e nel documentario “L’albero del Drago ed il respiro della Laurisilva” girato alle Isole Canarie nel 2016. I riferimenti scientifici che hanno portato alla creazione del progetto sono partiti dal Professore dell' Università di Firenze Stefano Mancuso sugli studi di Neurobiologia vegetale. Le piante, infatti, secondo  Mancuso,  non solo si nutrono e crescono, ma respirano, comunicano tra loro, reagiscono ai mutamenti dell’ambiente circostante, si muovono e provano persino delle emozioni. E soprattutto, con la loro peculiare complessità, ci propongono modelli innovativi per le nostre relazioni sociali e per i nostri modelli organizzativi.
La maggior parte delle persone non ha la reale percezione dell'intelligenza che possiedono le piante e non è consapevole dei reali benefici che si possono avere se si costruisce un contatto profondo e cosciente con esse, anche se si vive immersi nei ritmi della vita moderna. Attualmente la popolazione mondiale è di circa 7,5 miliardi, ma secondo le previsioni dovrebbe salire a 9,3 miliardi entro il 2050, raddoppiando entro la fine del secolo. Ora stiamo affrontando una crisi del settore agricolo, un rallentamento degli aumenti della produzione delle colture, sprechi alimentari e nelle coltivazioni, una riduzione a livello mondiale delle aree di terreno produttivo, unita alle incertezze sul cambiamento climatico con suoi effetti più ampi sull’agricoltura.
Ciò significa che la sicurezza alimentare, la fornitura di sufficienti e accessibili forniture di alimenti in futuro è diventata una voce importante per il nostro futuro. La biodiversità rurale, insieme alla riscoperta della cipolla egiziana ligure è legata alle nostre tradizioni, è la salvaguarda e promozione delle piante rare e antiche, immagini e suoni che rappresentano un modo essenziale per tutelare il nostro patrimonio vegetale attraverso la conoscenza del territorio.

Il nuovo e originale progetto "Cantico. La voce della biodiversità", vuole arrivare a tutto questo; interagire direttamente con la cipolla egiziana ligure realizzando un vero e proprio "concerto musicale"; un'avventura dei sensi unica nel suo genere nel panorama locale, adatta a tutti; bambini, adulti, studenti , agricoltori e a persone diversamente abili, per poterci arricchire dell' esperienza della natura attraverso la musica generata dal regno vegetale.
Nelle piante i messaggi sensoriali vengono trasmessi da un segnale elettrico, che ha diversi punti di somiglianza con il potenziale d'azione delle cellule nervose degli animali. La Mimosa pudica e moltissime altre piante da fiore, come la Sparmannia africana, reagiscono con un movimento quando vengono toccate. Tutte le piante, comunque, possiedono meccanismi di difesa che richiedono la trasmissione di messaggi da una parte all'altra dell'organismo. La sensibilità delle piante è facilmente dimostrabile anche in maniera più “scientifica” grazie a "Plantsplay", applicando loro degli elettrodi e misurando, con dispositivi e software appropriati, le variazioni di potenziale elettrico in stato di tranquillità e in stato di sofferenza convertendole in note musicali, potremo ascoltare un vero e proprio concerto di suoni, ritmi e melodie intimamente legate al mondo naturale.
Attraverso una serie di eventi guidati da Marco Damele, potrà diventare un format ideale per incontri didattici, seminari ed attività educative di tutela della biodiversità con lo scopo di sensibilizzare sulla consapevolezza e sostenibilità ambientale

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